La capacità di comunicare con chiarezza ed efficacia è il presupposto d’ogni positiva interazione sociale.
La comunicazione è fenomeno molto complesso che utilizza contemporaneamente diversi canali su cui scorrono, in andata e ritorno, messaggi di vario genere che spesso emettiamo senza esserne del tutto consapevoli.
Se siamo impegnati in una comunicazione verbale, se stiamo parlando con qualcuno, non sempre controlliamo che cosa il nostro interlocutore stia comprendendo effettivamente, che cosa gli mandiamo a dire con le nostre parole, le nostre riflessioni, le nostre intuizioni e, ancora, con le espressioni facciali, i gesti, gli atteggiamenti.
La consapevolezza di questa complessità è la prima tappa che bisogna raggiungere sul cammino di una comunicazione efficace. È da lì che si potrà poi partire per raggiungere un buon controllo delle nostre potenzialità comunicative.
Tra queste restano sempre preminenti quelle relative al linguaggio verbale. La stessa scuola, che insiste giustamente sull’ortografia, sembra del tutto ignorare l’ortoepia e l’ortofonia. Il risultato è che ci accade spesso di sentire persone, anche con un buon livello d’istruzione, che parlano in modi che possono risultare poco chiaro o che rivelano ambienti di provenienza, strati sociali, stati d’animo, atteggiamenti, intenzioni che inficiano la credibilità di quanto stanno dicendo, o l’immagine di ciò che sono o di chi rappresentano.
Negli ultimi tempi l’attenzione sui meccanismi della comunicazione, prima limitata esclusivamente agli ambiti dei professionisti della comunicazione (attori, presentatori, pubblicitari, ecc…), si sta rapidamente allargando in altri ambienti. I responsabili aziendali più avvertiti, nelle strutture sia pubbliche che private, stanno ponendo una nuova cura nel migliorare all’interno delle loro organizzazioni e nei confronti dell’esterno, le proprie capacità comunicative e quelle dei loro collaboratori.
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